Stress emozionale, ipertensione e infarti: c'è un nesso? - S-Drive per il Test di mappatura dei fattori epigenetici

Rabbia? Paura? Frustrazione? Quante volte abbiamo sentito dire che “sono solo pensieri”?

A quanto pare no.

Lo stress emozionale, se è cronico, attiva un ipertono del sistema nervoso simpatico che porta a un aumentato rischio di tachicardia, ipertensione e infarti.

Parola di Silvia di Luzio, specialista in cardiologia, senior research associate alla Northwestern University a Chicago mental coach di diversi metodi

La risposta automatica del nostro organismo allo stress crea un’ infiammazione positiva per risolvere le situazioni una tantum, ma se esse diventano costanti rappresentano un problema serio.

Cosa è innanzitutto lo stress emozionale? Esso si manifesta quando siamo soggetti a emozioni negative come paura, rabbia, frustrazione, invidia, gelosia, ecce cc. Queste emozioni di basso livello vibrazionale alterano il modo di comunicare del cuore e creano una disarmonia che influisce sul cervello.

Sono le emozioni a determinare quale tipo di cervello useremo!

Prendiamo come esempio una emozione molto frequente: la paura. Essa attiva un meccanismo molto primitivo: gli studi di neurocardiologia evidenziano che quando siamo preda di stress emozionale, si attiva l’amigdala che è il “centro della paura”. Ovvero, il cervello superiore, la corteccia pre frontale che è sede dell’intelligenza e del discernimento profondo e che consuma tanta energia si mette in stand by, lasciando prevalere il cervello rettile, deputato alla sopravvivenza.

Però, anziché attivare attitudini di tipo evolutivo restiamo bloccati su situazioni di sopravvivenza.

E tutto questo è positivo, se accade di fronte a un reale pericolo. Ma diventa negativo e foriero di malattia se è uno stato di stress cronico.

Stress emozionale, ipertensione e infarti: la “matematica del cuore”.

L’istituto americano Heartmath, nato in California nel 1991, studia il rapporto fra cuore e cervello, in particolare l’influsso che lo stress emozionale provoca sulla neurologia. Il modo in cui il cuore influenza il cervello risponde a una vera e propria equazione!

Il cuore ha un campo magnetico che è 60.000 volte più ampio di quello del cervello e un campo elettrico 5.000 volte più forte. Esso è un vero e proprio ponte radio di onde che possono creare armonia o disarmonia.

In una situazione di sicurezza, ovvero di gioia e serenità, di fiducia e comprensione, entra in funzione il cervello superiore; al contrario attiviamo le vie inferiori.

La società odierna tende a portare l’uomo sulla paura, più che sulla fiducia: ed è per questo che risulta difficile mantenere la coerenza cuore cervello.

Così, si genera un pericolosissimo stress cronico portatore di infiammazione cronica silente che aumenta il rischio di ipertensione e infarti.

“Le emozioni sono molecole informazionali che creano una cascata fisiopatologica nel corpo”

La dottoressa Di Luzio su questo è molto chiara. Ogni emozione che viviamo si riverbera in uno stato di salute o malattia. “Anche il solo rimuginare su un fatto negativo porta lo stesso meccanismo di reattività fisio patologica”.

Il prof Maseri negli anni 90 aveva scoperto un aumento della PCR prima degli infarti. Ma all’epoca non era affatto chiaro il nesso con lo stress emozionale. Oggi lo è: l’amigdala produce citochine infiammatorie quando la persona è stressata”.

Perciò, gestire la rabbia, la frustrazione, la paura e tutte le emozioni che creano stress cronico è un modo intelligente per prevenire che ciò si trasformi in infiammazione e in patologia.

Bisogna avere consapevolezza di come funziona il corpo” dice Silvia di Luzio. “Oggi grazie all’utilizzo di dispositivi di Intelligenza Artificiale riusciamo a interrogare il nostro organismo in maniera precisa. Possiamo avere un bio feedback e di conseguenza allenarci a livello emozionale proprio come alleniamo il corpo. L’uomo è un essere multiimensionale complesso e non può essere compreso senza considerare la parte sottile, quella emozionale

Lo stress emozionale: coinvolta anche la violenza?

Il quantitativo di violenza distribuito attraverso i media è sempre più intenso. Anch’esso turba la coerenza cuore cervello?

Il cervello si identifica con ciò c he vediamo spesso, grazie ai neuroni specchio. Fino ai 12 anni la corteccia pre frontale del discernimento non è ancora matura, tutto ciò che il bimbo vive tende a diventare normale. La violenza incide sull’istinto di sopravvivenza che normalmente è legato alle tre P: Potere, Piacere e Paura.

Anche qui, temperare e portare equilibrio e favorire la coerenza cuore cervello.

Il test del bulbo SDrive, grazie all’incrocio fra bio fisica e intelligenza artificiale, monitora oltre 800 marcatori fra cui lo stato di stress

Il sistema adrenergico è in scompenso? Stiamo vivendo uno stress cerebrale? Il sistema cardio vascolare è in sofferenza? SDrive può leggere tutto questo in 15 minuti dal bulbo di tre o quattro capelli. Il potente larchivio rappresentato dal capello viene letto grazie alla tecnologia di risonanza bio fisica e tradotto da un potente strumento di Intelligenza Artificiale per stilare un report completo, che nelle mani del medico diventa un navigatore verso la salute e la prevenzione.