Quali sostanze chimiche stanno danneggiando il tuo organismo? - S-Drive per il Test di mappatura dei fattori epigenetici

Uno studio di bio monitoraggio condotto dal gennaio 2017 a giugno 2022 in 11 paesi dell’Unione Europea ha misurato la presenza di bisfenolo A nelle urine di 2.756 adulti. Il bisfenolo è una  sostanza chimica sintetica nota per i danni che compie sul sistema immunitario anche a dosi molto basse, con effetti indesiderati che implicano la riduzione della fertilità, l’interferenza endocrina e le reazioni allergiche cutanee. Il rapporto ha rilevato che  tra il 71% e il 100% dei partecipanti avevano superato i limiti di esposizione alla sostanza consentiti nell’UE.

Questo è solo una delle tante sostanze chimiche che si trovano nel nostro organismo e che, in gran parte, sono interferenti endocrini.

Nel caso del bisfenolo, i danni potenziali sono  aumento del rischio di cancro al seno, sovrappeso, danni al sistema nervoso e comportamenti anomali nei bambini.

Tante sostanze chimiche creano il Body Burden, il peso degli inquinanti

Ma ci sono tante altre sostanze come PFAS, ftalati, microplastiche, che  rappresentano una minaccia reale per la salute. Esse sono definite xenobiotiche, ovvero estranee alla vita dell’organismo. Sono al pari interferenti endocrini perché interferiscono con la produzione e la secrezione degli ormoni naturali. Gli ormoni agiscono su recettori basati sulle membrane citoplasmatiche cellulari. La distorsione prodotta dalle sostanze chimiche descritte come interferenti endocrini determina una diminuita risposta dell’ormone naturale –o si sostituisce ad esso, causando una assenza di risposta.

In questo caso a sfasare sono il metabolismo, la tiroide, il metabolismo energetico, l’apparato riproduttivo.

Queste sostanze si diffondono attraverso la membrana cellulare e si accumulano nel tessuto adiposo che è di per sé fonte di infiammazione.

Ciò che mangio, bevo, respiro, determina il bio accumulo

Il nostro organismo ha una notevole capacità di eliminazione delle scorie, ma non so è mai evoluto per smaltire quantità di piombo, alluminio, mercurio e altre sostanze a rischio  presenti nella gran parte dei processi industriali. Emblematico fu uno studio condotto dalla United States Environmental Protection Agency che esaminò 9 militanti ambientalisti con uno stile di vita apparentemente a prova di aggressione chimica: ebbene, in media il loro organismo conteneva una novantina di sostanze chimiche di origine industriale.

Un altro studio condotto da EWG nel 2005 rilevò 287 prodotti chimici commerciali, pesticidi e inquinanti nel sangue del cordone ombelicale prelevato da 10 neonati: ciò che le loro mamme avevano bevuto, mangiato e respirato si era caricato nel loto organismo.

Metalli: alcuni sono pro vita, altri dannosi

Ferro, rame e selenio sono preziosi per la nostra salute. Al contrario, piombo, alluminio, mercurio, cadmio esercitano effetti tossici sull’organismo anche a bassissime concentrazioni. Essi si accumulano lentamente e progressivamente negli organi come ossa, reni, fegato e nei tessuti, bloccando l’attività di numerosi complessi enzimatici  con conseguente danno metabolico ed energetico delle cellule.

Nemici invisibili: ecco le sostanze chimiche da cui guardarci

Fra le sostanze catalogate da EWG (Environmental Working Group) vi è la diossina, ma altresì troviamo il bisfenolo A, l’atrazina, gli ftalati, i pesticidi, i solventi. I maggiori emettitori di diossine sono gli inceneritori urbani, le fonderie, le attività metallurgiche diverse dal ferro, gli impianti di riscaldamento domestico a legna trattata, il traffico.

Il bisfenolo in particolare è definito “il grande imitatore” poiché riesce a ingannare il nostro organismo. Esso era addirittura presente nei biberon, così come nel rivestimento interno delle lattine, nelle borracce. Esso è presente sulla carta termica degli scontrini