L'approccio clinico integrato dell'epigenetica. Siamo energia non solo materia - S-Drive per il Test di mappatura dei fattori epigenetici

Tutti i sistemi biologici funzionano nel medesimo spettro di frequenze.

Il nostro cervello e il nostro sistema biologico sono all’unisono con le frequenze proprie della terra, pari a 6-8Hz.

Siamo esseri bio elettrici e lo vediamo facendo un semplice elettro-cardiogramma: prevenire la malattia è possibile solo leggendo l’uomo come sistema composto di una parte bio chimica e di una parte bio fisica.

Ovvero, siamo energia, non solo materla. Per questo, l’approccio clinico alla malattia e alla prevenzione di essa deve essere integrato.

 

Ma cosa sono, queste frequenze?

Alla base della materia ci sono particelle atomiche e subatomiche.

Lo spazio non è vuoto! Esso è composto da legami interattivi di energia che permettono lo scambio di informazioni e questo accade in ogni particella dell’universo. Compreso il nostro corpo.

 

Ogni corpo avente una massa ha una energia ad essa proporzionale, espressa attraverso un’onda elettromagnetica a frequenza caratteristica.

Non solo il cervello o il cuore generano una corrente e quindi un campo magnetico: ogni organo ha una energia! Ogni cellula ha una energia!

 

Noi siamo un immenso campo magnetico.

Le reazioni bio chimiche non potrebbero avvenire se non ci fosse l’acqua: infatti l’immenso numero di molceole che esiste nel nostro corpo, si scelgono per attrazione derivante dall’oscillazione con cui vibrano.

L’uomo è un sistema vivente bio elettrico e bio risonante.

Cosa registra tutte queste frequenze?

Il capello. Il bulbo del capello è come la manopola di una radio: in esso sono raccolte tutte le informazioni legate al nostro organismo.

Ogni organo emette una frequenza: il capello le registra tutte. Esso contiene le frequenze degli alimenti che mangiamo, dei nostri pensieri.

Leggerlo significa mappare l’intero organismo. Prevenire la malattia significa considerare l’uomo come sistema.

Prevenire la malattia significa fare una analisi personalizzata perché ogni sistema vivente è unico. Non esistono rimedi universali.

Prevenire la malattia non può prescindere dall’aspetto frequenziale di ogni essere vivente.

La medicina usa già l’approccio clinico integrato con la risonanza magnetica. Il salto che ci fa fare l’epigenetica è acquisire la consapevolezza che il 98% dell’espressione genica dipende dall’ambiente, non dal DNA.

Un piccolo esempio?

Pensieri stressanti producono un cambio di frequenza che incide sulla cascata ormonale (pensiamo solo a una reazione di paura)

I neuroni si scambiano informazioni di tipo elettromagnetico perché nelle cellule c’è la doppia elica del DNA, che è un circuito oscillante.

L’energia condiziona la materia con un impatto cento volte maggiore rispetto a quanto la materia possa influenzare un’altra parte di materia.

E la nuova medicina considera questo aspetto determinante: siamo energia.

La scienza epigenetica ci consente un approccio clinico integrato grazie a tecnologie semplici e potenti

SDrive è una tecnologia in grado di mappare, a partire dal bulbo di 3 o 4 capelli, tutto l’organismo.

L’espressione dei nostri geni non è determinata a priori: per il 98% dipende da cosa mangiamo, da come pensiamo e viviamo. Solo il 2% è immutabile…

SDrive ci consente in soli 15 minuti di leggere l’intero organismo, attraverso lo spettro di frequenze raccolto nell’archivio immenso che è il capello.

Esso consente al medico di “aprire il libro” del nostro organismo, compiendo  una diagnosi profonda e scientifica.

Lo testimonia il dottor Massimo Spattini, che usa SDrive da 7 anni.

Ritengo che il miglior approccio per personalizzare l’intervento, sia di tipo nutrizionale che finalizzato ad indirizzare verso determinati stili di vita, debba considerare la predisposizione genetica ma soprattutto i fattori ambientali, che incidono per oltre il 90% sulla nostra espressione genetica.

Ovviamente l’intervento per essere tempestivo e contestualizzato non può prescindere da una valutazione epigenetica del momento.

La metodologia S-Drive si basa sulla rilevazione delle frequenze utilizzando il bulbo del capello che fornisce delle cellule integre del nostro corpo, da non confondere con il mineralogramma che utilizza il fusto del capello che è ormai una parte scarsamente vitale

La malattia parte da uno squilibrio che non è mai solo fisico, ma elettromagnetico

Le nostre cellule comunicano attraverso l’acqua della matrice extracellulare, che è ormai stata riconosciuta dalla Medicina Funzionale come un vero e proprio organo, in quello che può definirsi un immenso campo elettromagnetico (cosa che è acclarata ogni qualvolta ci sottoponiamo a una risonanza o a un elettrocardiogramma).

Ignorare la parte bio-elettrica dell’uomo significa rimanere distanti dalla possibilità non solo di una anamnesi completa ma altresì di una effettiva prevenzione della malattia derivante sempre e comunque da uno squilibrio che parte, in primis, da uno squilibrio di tipo elettromagnetico