Il cellulare sta distruggendo la tua digestione? - S-Drive per il Test di mappatura dei fattori epigenetici

Il cellulare sta distruggendo la tua digestione? L’interazione EMF-Microbioma

Università del Minnesota

Una piccola introduzione ai batteri intestinali per i neofiti.
Per coloro che non hanno dimestichezza con l’approccio funzionale alla disfunzione intestinale cronica, fornirò un breve quadro generale degli aspetti basilari. I pattern disfunzionali nella funzionalità intestinale (digestione, assorbimento, eliminazione) sono associati a squilibri di fondo dei batteri che risiedono nell’intestino. Idealmente, questi vari batteri “probiotici” sono fatti per funzionare in armonia con il corpo umano in un rapporto cooperativo.

Ci aiutano a digerire gli alimenti, a contrastare l’infezione e la sovraccrescita di batteri patogeni, a regolare la nostra funzione immunitaria, ad avvertirci quando qualcosa non va e a facilitare l’eliminazione efficiente delle scorie.
Per svolgere in maniera adeguata questi compiti, è necessario che venga mantenuta la popolazione di diversi tipi di batteri. In parole povere, si è scoperto che alcuni ceppi di batteri che popolano l’intestino, come Lactobacilli e Bifidobatteri , esercitano effetti benefici sulla salute dell’ospite.

Numerose ricerche hanno riscontrato una correlazione tra diversità e abbondanza di diverse specie batteriche e gli esiti in termini di salute generale/malattia. È stato osservato che le persone che soffrono di una malattia cronica mostrano aumenti di specifici batteri cosiddetti “patogeni” e una carenza dei cosiddetti batteri “sani”. Questo stato di “disequilibrio” viene clinicamente denominato disbiosi.
Come detto sopra, la disbiosi intestinale viene frequentemente riscontrata in diverse malattie. Ciò vale soprattutto per i problemi digestivi cronici, tra cui stitichezza, diarrea e altri disturbi gastrointestinali generali. Gli squilibri nei batteri intestinali alterano la capacità del corpo di svolgere varie funzioni e ci impediscono di trarre sufficiente nutrimento dagli alimenti che consumiamo e di eliminare efficacemente i sottoprodotti tossici del metabolismo.

Le cause più comunemente citate per lo squilibrio dei batteri intestinali includono:

•         Scarsa acidità gastrica, insufficienza pancreatica o disfunzione della colecisti/del fegato
•         Carenza di nutrienti
•         Stress cronico
•         Esposizione a pesticidi e agenti chimici
•         Intolleranza alimentare e cibi confezionati/scarsa diversità nell’alimentazione

Indagare la causa alla radice
Mentre la medicina convenzionale ama etichettare varie condizioni digestive come “idiopatiche” – cioè senza una causa identificabile – la medicina funzionale utilizza vari strumenti per indagare la causa alla radice della disfunzione intestinale. I Test mostrano frequentemente l’esistenza di uno stato di disbiosi nella flora intestinale, oltre a vari altri squilibri biochimici che possono contribuire al problema (come scarsa acidità gastrica, scarso flusso biliare, scarsa produzione di enzimi digestivi o parassiti intestinali).

Per ovviare a ciò, un medico può prescrivere quanto segue:

•         Un protocollo antimicrobico completo concepito per ridurre i batteri patogeni
•         Enzimi digestivi e promotori dell’acidità gastrica per migliorare la digestione degli alimenti
•         Una serie di erbe che curano l’intestino e integratori sviluppati per ripristinare la salute della parete intestinale
•         Capsule di batteri/funghi probiotici per promuovere l’equilibrio della flora intestinale
•         Composti antinfiammatori per ridurre l’infiammazione e aumentare la guarigione del tratto digerente

Ma sebbene questi trattamenti abbiano chiaramente il loro merito, esiste un altro fattore significativo che non riceve l’attenzione che merita, anche se è potenzialmente fondamentale per mantenere i batteri dell’intestino equilibrati e sani.
Negare l’evidenza: le radiazioni elettromagnetiche non native (wifi, cellulari e altri dispositivi)
Sebbene le ricerche in questo campo siano limitate, i dati disponibili indicano che quasi come gli esseri umani, anche i batteri risentono dell’esposizione a campi elettromagnetici non nativi. La potenza e la frequenza delle radiazioni sembrano esercitare diversi effetti su vari tipi di batteri, ma purtroppo è difficile stilare importanti conclusioni perché non sono stati effettuati molti studi sugli effetti esatti dei moderni dispositivi tecnologici sull’ambiente all’interno dell’intestino.

International Telecommunications Union EMF Guide

Ciò detto, la ricerca presentata sotto dovrebbe fornire alle persone spunti di riflessione sul tema:
L’esposizione all’EMF fa sì che alcuni batteri crescano più di altri
Nonostante la sua cattiva pubblicità, il ceppo batterico gram-negativo E. coli è in verità una componente sana della flora intestinale che si trova nel tratto digerente di ciascuno. Anche se esistono ceppi altamente patogeni, la maggior parte dei ceppi forma la nostra flora commensale. In condizioni ordinarie e nella misura giusta, l’E. Coli contribuisce a una perfetta digestione, alla sintesi delle vitamine e al mantenimento dell’equilibrio intestinale.

L’E. coli appartiene alla famiglia delle Enterobacteriacee ed esse possono solo costituire meno dell’1% della flora intestinale totale negli individui sani (Eckburg et al., 2005).
Tuttavia, in certe situazioni, ceppi specifici di E.coli possono diventare dominanti e proliferare eccessivamente in uno stato di disbiosi. È interessante notare che la sovraccrescita di E.coli è stata implicata in malattie infiammatori intestinali come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa, nella sindrome dell’intestino irritabile ed è anche associata a cancro colorettale.

Inoltre, nelle ricerche sugli animali è stata correlata a una grave infiammazione intestinale. Sulla base delle ricerche disponibili, ritengo sia giusto concludere che qualsiasi sovraccrescita anomala di E.coli può produrre conseguenze negative per l’ospite (almeno in alcuni casi).
Considerato ciò, è importante notare che in realtà le ricerche hanno riscontrato che l’esposizione a radiazioni elettromagnetiche a radiofrequenza può portare questi batteri a crescere molto più velocemente del normale.

Taheri et al hanno confrontato il tasso di crescita di diverse specie batteriche in condizioni di esposizione a radiofrequenze simili a quelle emesse da dispositivi mobili o wifi. Quando paragonati ai controlli, E.coli e Listeria monocytogenes (un possibile patogeno) hanno mostrato una crescita significativamente più rapida dopo l’esposizione a radiazioni.

BBC
A peggiorare la situazione, la scoperta che entro una certa finestra di esposizione (circa 6 ore), l’E.coli esposto alle radiazioni diventava più resistente agli antibiotici. Nell’attuale era dell’antibiotico-resistenza, questa è una brutta notizia.

Inoltre, indica un possibile meccanismo tramite cui l’esposizione a EMF potrebbe potenzialmente condurre a disbiosi intestinale. In breve, i nostri batteri commensali producono il loro antibiotico denominato batteriocina. Anche se il ruolo della batteriocina non è ancora pienamente compreso, è generalmente accettato che questi antibiotici endogeni agiscono per uccidere i patogeni invasivi e impedire la sovraccrescita di batteri indesiderati. Si tratta di strumenti utilizzati dalla nostra flora benefica per tenere sotto controllo tutto il resto.
Ora, proviamo a immaginare una persona che porta il cellulare in tasca tutto il giorno tutti i giorni o una che si siede con il portatile in grembo mentre è connesso al wifi. I batteri intestinali sono costantemente bombardati dalle radiazioni, che si sono dimostrate responsabili della produzione di antibiotico-resistenza. Se certi ceppi dovessero diventare resistenti agli effetti simili a quelli di un antibiotico della batteriocina, è possibile che si verifichi una loro sovraccrescita o che diventano “dominanti” conducendo a uno stato disbiotico.

Come nota finale su questo studio, gli autori dichiarano:

“Considerando i nostri risultati, riteniamo che l’esposizione al wifi e ai cellulari possa fungere da metodo fisico per alterare la suscettibilità batterica dei microrganismi.
Nel loro insieme, i risultati dello studio hanno mostrato che l’esposizione alle radiazioni emesse dal Wi-Fi e dal simulatore a radiofrequenza possono significativamente alterare i diametri delle zone di inibizione e il tasso di crescita di L monocytogenes ed E coli.”
Inoltre, un altro studio sull’ E. coli ha misurato il tasso di crescita e il tasso di consumo di glucosio.

Secondo gli autori, i batteri sono stati esposti a un campo elettromagnetico 5G per 8 ore. Come nel precedente studio, è stato riscontrato un significativo aumento della crescita dopo l’esposizione alle radiazioni e tali cambiamenti sono stati attribuiti a un aumentato assorbimento di glucosio.
Il ceppo Lactobacillus Plantarum è ben noto per i suoi benefici terapeutici nella guarigione della barriera intestinale, mentre la sua controparte Lactobacillus Rhamnosus ha dimostrato di migliorare le allergie, la disfunzione gastrointestinale e di rafforzare l’immunità. Insieme, questi probiotici sono due dei ceppi disponibili più studiati e cercati. Purtroppo, anch’essi sembrano essere suscettibili agli effetti negativi delle radiazioni.

Uno studio condotto da Vasistha and Garg si è prefissato di valutare gli effetti su questi ceppi dopo l’esposizione a radiazioni a radiofrequenza a 6,41 GHz, 7,5 GHz e 7,62 GHz. Gli autori hanno osservato una significativa riduzione delle cellule appartenenti a entrambi i ceppi e tale effetto aumentava con la frequenza delle radiazioni. È stato ipotizzato che le radiazioni potessero aver esercitato un effetto ossidante sulle cellule, aumentando i danni legati ai radicali liberi e distruggendo il DNA batterico.

Va considerato che le frequenze sopra citate non sono molto lontane dal wi-fi 5GHz che ora è diventato così popolare. Ancora più seccante è il fatto che le reti cellulari 5G sono impostate per funzionare a una banda di frequenza ancora più elevata di 15 GHz.
A parte l’intestino, praticamente tutti gli altri organi ospitano una varietà di batteri che contribuiscono a mantenere l’equilibrio. Un esempio è la pelle, dove diversi ceppi agiscono combattendo i patogeni e promuovendo l’integrità della barriera cutanea.

Le alterazioni nel microbiota della pelle sono associate a condizioni come acne, eczema e molto altro. Anche in questo caso, un equilibrio sano dei batteri della pelle è necessario per la salute generale della pelle stessa.
Inoltre, risulta che le radiazioni a radiofrequenza imbrogliano anche i batteri sulla cute, alterando drasticamente le popolazioni di Stafilococchi come S. pasteuri, S. lugdunensis e S. epidermidis.

Gli autori dello studio hanno concluso:

La crescita di Stafilococchi in alcuni individui è risultata maggiore sotto RF-EMF, mentre in altri casi è stata soppressa; ciò significa che il caos portato al microbiota in equilibrio della pelle lo rende più vulnerabile alle infezioni, forse da parte dei patogeni opportunisti o di patogeni estranei
Conclusioni
Sebbene siano state condotte poche ricerche sul tema, i risultati disponibili ci permettono di delineare un quadro allarmante. Si giunge alla conclusione molto probabile che i campi elettromagnetici non nativi sono in grado di gettare nel caos il microbioma umano. Con tutte le ricerche emerse negli ultimi decenni, è ormai chiaro che il mantenimento di un microbioma sano è di fondamentale importanza per la salute.
Dobbiamo comprendere che attualmente l’umanità sta rivestendo il ruolo di cavia di laboratorio. In parole povere, si tratta di un grande esperimento. Nessuno sa davvero gli effetti a lungo termine degli EMF sulla nostra salute. La letteratura scientifica ha chiarito molti dei modi in cui questo tipo di radiazioni influiscono negativamente sulla fisiologia umana, ma va fatta ancora piena luce sull’interazione EMF-microbioma.

Purtroppo, per come vanno le cose ora, è impossibile evitare completamente le radiazioni. L’unica alternativa realistica è concentrarsi sulla riduzione dell’esposizione:

•         Sostituire il wifi con una connessione ethernet
•         Non mettere il portatile sul grembo!
•         Mettere il cellulare in modalità aereo quando non si usa
•         Usare il vivavoce invece di mettere il dispositivo direttamente a contatto con la testa/la pelle

https://www.eonutrition.co.uk/blog/is-your-mobile-phone-destroying-your-digestion-the-emf-microbiome-interaction