La rivoluzione epigenetica arriva a Udine. Il telecomando della salute è nelle nostre mani - S-Drive per il Test di mappatura dei fattori epigenetici

Medici, biologi nutrizionisti, omeopati, psicologi si sono riuniti ancora una volta all’insegna della Rivoluzione Epigenetica. Ovvero, la consapevolezza che lo stato di salute di ciascuno di noi dipende al 98% da fattori ambientali, perché solo il 2% del DNA è immutabile.

Inquinamento, stress, emozioni, alimentazione, hanno un impatto tale sulle nostre cellule da determinare quali proteine il nostro corpo produce e sono la dirimente fra stato di salute o di malattia.

Inquinamento, emozioni, stress e altri fattori ambientali sono ciò che rende gran parte dei geni silenti o attivi : il telecomando della salute è al 98% nelle nostre mani.

La rivoluzione epigenetica: Il DNA non è il tuo destino

Il convegno di Udine,  divulgativo e aperto a tutta la cittadinanza , è stato organizzato, con il patrocinio Unesco dalla biologa nutrizionista Marta Ciani insieme al tecnico del benessere Giorgio Terziani, che da oltre 20 anni porta in tutta Italia la consapevolezza dei fattori epigenetici e la meravigliosa tecnologia Drive, utile alla loro mappatura.
L’evento  si è tenuto  sabato 30 settembre all’hotel Là di Moret (Udine), e ha posto  sul tavolo una questione emblematica: “la rivoluzione epigenetica nell’era dell’inquinamento”. Ovvero: quali fattori stanno accendendo o spegnendo i nostri geni? Metalli pesanti, campi elettromagnetici, alimenti sbagliati, stress, post virosi o batteri,  carenze nutrizionali, stress ossidativo…

A Udine, i medici intervenuti hanno portato un approfondimento scientifico sui fattori epigenetici che influenzano il nostro stato di benessere o malessere, alla presenza della madrina d’onore Maria Giovanna Elmi.  Conoscere i fattori che condizionano la nostra salute è il primo passo per programmare le azioni di contrasto per prevenire evoluzioni nefaste e definire il piano personalizzato per curare il proprio benessere.

SDrive: in 15 minuti, lo screening completo del sistema corpo

Esiste uno strumento che i professionisti di medicina integrata usano da anni per mappare l’intero organismo: si chiama SDrive. Dal bulbo di 3 capelli, ovvero i bio marcatori più potenti che abbiamo, SDrive mappa oltre 800 marker epigenetici consentendo al medico di leggere per intero l’organismo del paziente: minerali, vitamine, metalli pesanti, antiossidanti, sistemi endocrino, immunitario, cardio vascolare, adrenergico, muscolo scheletrico, cerebrale, patogeni (virus, batteri, muffe, spore), campi elettromagnetici, metalli pesanti e sostanze chimiche, sintesi proteica, metabolismo degli zuccheri, idratazione cellulare.

Perché la malattia è multifattoriale e solo una lettura completa del sistema corpo può prevenirla –prima che si manifesti- o curarla in caso sia già slatentizzata.

Alla base di tutto, l’infiammazione cronica silente che matura nelle nostre cellule senza dare sintomo alcuno. Ma la rivoluzione epigenetica ci consente di cambiare paradigma.

La fibromialgia: un esempio perfetto della rivoluzione epigenetica

Domenica, al caffè Caucih di Udine, è stato presentato il libro “La fibromialgia è una sfida, tu puoi vincerla”, scritto a più mani e firmato dal dottor Francesco Garritano.

Questa sindrome dolorosissima è l’esempio più calzante di come un approccio integrato alla medicina possa cambiare completamente i parametri di cura e di intervento!

Da dove parte, la sindrome fibromialgica?

Le cause sono puramente epigenetiche. Emozioni, stress, hanno un ruolo predominante. Ma altresì l’intestino, da cui partono tossine come l’LPS, lipo polisaccaride che proviene dalla Escherichia Coli.

Nella fibromialgia vi è anche una dis-regolazione del sistema neurovegetativo: il sistema nervoso autonomo viene spinto in stato di accelerazione e va a chiuderei vasi linfatici. Perciò, le tossine che si stanno accumulando nella matrice non possono defluire attraverso i vasi linfatici.

Infine, le cellule, ridotte in stato di ipossia (mancanza di ossigeno), passano da una respirazione aerobica a una anaerobica e producono acido lattico, che libera lattato e ioni H+, i quali acidificano la matrice extracellulare.

Qui, ci sono i i nocicettori, ricettori del dolore. Quando tutto diventa acido, essi cominciano a mandare segnali forti attraverso le fibre nervose, prima verso il midollo e poi verso il sistema nervoso centrale. Da qui, una amplificazione del segnale attraverso i neuro trasmettitori e le vie del dolore: come se arrivassero tante scariche veloci attraverso il sistema nervoso centrale, che porta dolore a tutte le parti del corpo.

L’approccio (e la soluzione) epigenetico

Il medico che si trova ad affrontare una sindrome così complessa, come sottolinea Garritano, deve avere sempre “un occhio a monte e uno a valle”.

L’obiettivo è spegnere l’infiammazione, ricorrendo a rimedi multi fattoriali:

“partire dalle cellule e dal loro motore, i mitocondri, è l’opzione più plausibile. Acidosi, stress ossidativo e infiammazione sono le tre concause che creano il dolore.

In questo, CellFood è un prodotto davvero prezioso” continua il medico.

Poi, il lavoro tocca le emozioni, l’alimentazione, le tecniche di rilassamento.

Si è capito ormai attraverso quali strade le tecniche di rilassamento disinfiammano. Il nervo vago ad esempio rilascia acetilcolina, un neuro trasmettitore, provocando una reazione anti infiammatoria (via metabolica colinergica anti infiammatoria

La medicina deve cambiare paradigma

Se non iniziamo a fare formazione legata alla capacità e alla responsabilità del medico di intervenire a scopo preventivo,  continueremo ad assistere a sofferenza e malattia –ribadisce Giorgio Terziani.

Bisogna partire dai mitocondri, dal DNA mitocondriale, dalla carenza di ossigeno, dai reali rischi congeniti. Anche l’impatto emozionale ha una importanza fortissima: il medico deve tornare all’ascolto, alla possibilità di guardare il paziente negli occhi