Nel 2021, uno studio condotto sui bambini ha rivelato che maggiore è l’uso di computer e smartphone, minore sarà la loro capacità di esprimersi.
John Hutton, e direttore del Centro per la scoperta di Reading e alfabetizzazione del Children‘s Hospital di Cincinnati, ha utilizzato una sofisticata tecnologia di imaging per analizzare il cervello di 47 bambini di età compresa tra i tre i cinque anni.
Obiettivo: vedere come la fruizione della tecnologia incide sulla loro materia bianca e sulle capacità di alfabetizzazione e di controllo.
Risultato: i bambini che giocavano più ore con tablet o telefoni mostravano una minore strutturazione della materia bianca del cervello, in particolare nelle aree legate allo sviluppo del linguaggio.
Anche altre abilità di alfabetizzazione sono state influenzate negativamente, come la funzione esecutiva, il processo di controllo e l’autoregolamentazione .
Come abbiamo sempre detto, l’epigenetica, ovvero l’ambiente, influisce per gran parte sulla salute e sulla vita, sulle facoltà che usiamo e sui geni che “accediamo”.
Tutto è epigenetico? Si, quasi tutto! Possiamo proteggere i bambini dal danno ambientale? Si.
Le conseguenze negative di tablet, smartphone e tv sullo sviluppo cognitivo dei bambini
Il lavoro di Hutton si unisce ad altri studi che hanno trovato le conseguenze negative sullo sviluppo dei bambini di tablet, telefoni, computer e televisori . Uno di questi, pubblicato nell’aprile 2019, ha mostrato che maggiore è il tempo di esposizione dello schermo, minore è la capacità di attenzione nei bambini in età prescolare.
Un mese prima, un’altra ricerca ha scoperto che l’uso del telefono cellulare ha ritardato l’inizio del linguaggio espressivo nei bambini di 18 mesi.
“Questo studio solleva interrogativi sul fatto che almeno alcuni aspetti dell’uso dei media sullo schermo nella prima infanzia possano far sì che la stimolazione del cervello, in questa fase di sviluppo rapida e formativa, non sia ottimale “, ha detto Hutton a Science Daily . Non è ancora possibile determinare se il tempo di esposizione agli schermi implichi “rischi a lungo termine per lo sviluppo neurale”, ha aggiunto, quindi è necessario continuare la ricerca.
Più alto è il tempo un bambino trascorre con uno schermo, minore è il livello di linguaggio espressivo, la capacità di nominare gli oggetti e le abilità di alfabetizzazione .
Si è riscontrata anche a una minore integrità della sostanza bianca del cervello, che influisce sull’organizzazione e sulla formazione dello strato di mielina attorno ai nervi (che consente una mobilità più rapida degli impulsi nervosi) in parti legate alla funzione esecutiva del linguaggio.
A quale danno ambientale sono sottoposti i bambini? Come proteggerli?
Debora Cuini è un medico esperto nella gestione dell’impatto epigenetico sui bambini, referente provinciale Isde medici dell’ambiente nelle Marche.
Siamo immersi in un campo di frequenze massiccio, una cosa che non è accaduta neanche in guerra. Ma passa il concetto che tanto l’organismo assorbe!
Campi elettromagnetici, perturbatori endocrini, veleni come arsenico, mercurio, piombo sono un peso che l’organismo si porta dentro.
La genetica non è garanzia di salvezza né condanna a morte perché fattori epigenetici fanno la differenza. Ambiente è l’energia in cui siamo immersi, sono le vibrazioni che ci circondano e hanno un impatto immenso sulla vita cellulare della madre e del nascituro.
L’interazione fra inquinanti è sempre trascurata e spesso si va oltre i limiti di sicurezza: l’arsenico viene ritenuto tollerabile a 10 microgrammi al litro ma in acqua troviamo anche mercurio, microplastiche e tutti questi agenti tossici interagiscono, così come il particolato.
Socializzazione e ritorno alla natura, a fianco della nutraceutica: come proteggere i bambini dal danno ambientale
La socializzazione serve per lo sviluppo neurologico del bambino. Alcune competenze si sviluppano grazie all’interazione, al contatto con la natura, deve vigere il rispetto delle finestre evolutive.
Negli infanti il tablet sta distruggendo parte dei naturali stimoli per corretto neurosviluppo, l’aspetto digitale non è sicuro, i cellulari sono rischiosi”.
Altro aspetto innaturale è quello della scrittura digitale. La scrittura a mano attiva aree precise del cervello; la comprensione del testo non è uguale se sfoglio il libro o se scorro lo schermo, quest’ultima è una modalità innaturale di captazione dell’informazione per il cervello.
Il soggetto non capisce ciò che legge, non svilupperà mai una capacità critica. Questa consapevolezza viene da una solida letteratura scientifica.
Qualunque maestra delle elementari vi dirà che bambini faticano quando stanno leggendo al pc, non si concentrano, non è modalità fisiologica per il cervello.
L’incremento delle patologie degenerative colpisce anche i bambini: bisogna prevenire.
L’esposizione ai fattori ambientali che perturba il corretto funzionamento dello sviluppo fisico è in atto già nell’utero. I disturbi del neurosviluppo nei bambini sono passati da 1 su 160 a 1 su 40.
Il bambino presenta patologie tipiche dell’adulto come i linfomi, ora presenti anche nei primi due anni di vita.
Anche le patologie a carico del sistema respiratorio sono in aumento.
I bambini pesano poco, sono bassi, come massa sono in grado di reggere meno micro grammi di inquinanti.
L’acqua che tipo di inquinanti contiene?
Viviamo in case con inquinamento interno altissimo, usiamo detersivi, provochiamo una esposizione precoce ai tossici.
Questo crea una maggiore suscettibilità alle malattie respiratorie: i bambini hanno più virus, più patologie infettive, più infiammazione, diventano più vulnerabili.
Lo sviluppo del polmone non è completo quando si nasce, continua fino ad adolescenza. Un tessuto in formazione ha maggiore suscettibilità al danno.
Come proteggere i bambini dal danno ambientale: gli interferenti endocrini
Gli interferenti endocrini sono sostanze in grado di mimare effetto dell’ormone o alterare l produzione del recettore. Se entrano in fase fetale, alterano la formazione delle cellule alla base, sono pseudo morfogeni. Da dove vengono? Agricolture intensive, particolato sottile, (il PM10 PM 2,5 ha dimensioni più piccole di un globulo rosso). Sono microparticelle in sospensione in aerosol nell’aria.
Inceneritori di ultima generazione producono ancora più particolato sottile: oltre 5.000 sostanze sconosciute sono prodotte da questi ultimi.
Il particolato sottile, se entra nel globulo rosso, passa nella placenta e crea uno stato di infiammazione sistemica che altera la circolazione materno fetale.
Da ciò deriva una alterata metilazione del dna placentare. e cordone ombelicale, rilevata quando c’è esposizione al particolato sottile.
Il test del bulbo Sdrive consente di rilevare gli squilibri nell’organismo e correggerli
Il test SDrive rileva oltre 800 marcatori epigenetici: è in grado di evidenziare carenze nutrizionali, squilibri dei vari sistemi del corpo, presenza di virus, batteri, muffe o spore, incidenza di campi elettromagnetici e di sostanze chimiche.
Nelle mani di un professionista della salute, SDrive rappresenta un navigatore molto affidabile per individuare gli squilibri o i danni ambientali e consentire di riequilibrare l’organismo.
Fra le sue innumerevoli voci, ci sono anche il sistema adrenergico, quello cerebrale, endocrino, lo scompenso legato al sonno, la presenza di fattori che possono creare disbiosi o problemi al nostro secondo cervello, l’intestino.
Uno strumento prezioso per la salute di ogni bambino: solo leggendo cosa interferisce con lo stato di salute ottimale si possono porre in essere i rimedi per prevenire o riequilibrare, anche prima che il sintomo si manifesti.